venerdì 27 settembre 2013

Peeling super naturale per una pelle perfetta e luminosa!!

Oggi MondoBio vi propone una ricetta facile facile per rinnovare la vostra pelle, che dopo aver subìto i danni provocati dal sole, necessita di un bel peeling delicato ma efficace, per poi procedere alla consueta idratazione con creme, o semplicemente con del gel d'aloe vera, il quale svolge un'azione super rigenerante della vostra pelle.
Il peeling che andremo a preparare è composto principalmente da due ingredienti di facile reperibilità:

  • argilla bianca 
  • bicarbonato
  • acqua


Il composto va preparato per 2/3 da argilla bianca e per 1/3 da bicarbonato, dopo aver mischiato con un cucchiaio di plastica le due polveri andremo ad aggiungere un po' di acqua, quanto basta per amalgamare un composto denso e non troppo liquido (la consistenza dovrà essere come quella di una crema in modo da poter distribuire il prodotto sulla pelle senza che coli. Una volta distribuito su tutto il viso, collo e decolletè il peeling da voi realizzato, procediamo con un massaggio circolare di almeno 5 minuti, se possibile manteniamo il prodotto sul viso anche 10 minuti, insistendo sulle zone che necessitano particolarmente di purificazione quali mento, naso e fronte, tralasciando invece zone super delicate come il contorno occhi. Al termine risciacquate il viso possibilmente con una spugnetta in modo da togliere immediatamente tutti i residui del composto e tamponate con un asciugamano.
Verificherete voi stessi al tatto che la vostra pelle risulterà magicamente più liscia e soprattutto molto luminosa, pronta per ricevere tutti i principi attivi della crema che andremo ad utilizzare, il consiglio è di tonificare il viso e procedere con un massaggio con del gel d'aloe vera 99%.Non resta che augurarvi Buon peeling a tutte! E fateci sapere cosa ne pensate! 
Spero che il nostro consiglio vi sia stato utile, a presto da MondoBio!!

giovedì 25 ottobre 2012

I petrolati : Cosa sono e perchè evitarli!

Iniziamo la nostra analisi in dettaglio delle sostanze che non dovrebbero essere presenti nei nostri prodotti cosmetici e che purtroppo troviamo ancora troppo spesso in creme cosmetiche, lip balm e in molti altri prodotti.
Parliamo oggi dei petrolati, cosa sono, a cosa servono e perchè non dovrebbero essere usati in cosmesi.
I petrolati sono una classe di composti ricavati dal petrolio per distillazione; tra questi la vaselina è la più conosciuta ma i petrolati possono essere trovati  anche sotto altri nomi commerciali come:
olio minerale (mineral oil)
gel di petrolio
petrolatum
paraffinum liquidum

Essi sono utilizzati sia in campo cosmetico che farmaceutico come agenti filmanti creando un film sulla pelle e rendendola così liscia al tatto, donando levigatezza e impedendo la disidratazione.
Questa "pellicola" trattiene acqua mantenendo l'idratazione ma determina un effetto occlusivo dei pori della pelle che non possono traspirare comportando infezioni batteriche soprattutto in tipologie di pelle delicate.
Troviamo i petrolati, vaselline o mineral oils in svariati prodotti cosmetici e farmaceutici come:
pomate, creme (dopobarba, emollienti, antietà, idratanti ecc) rossetti, lucidalabbra, prodotti per capelli ( balsami e gel fissanti) ma anche in prodotti insospettabili come i fazzoletti di carta e i prodotti baby!
"La Direttiva sostanze pericolose della CEE n.67/548/CEE e le sue successive modifiche, stabilisce una chiara catalogazione tra i derivati del petrolio, tra i cancerogeni e i non.
La vaselina (paraffina molle) è classificata come cancerogena cat.2, a meno che non ci sia la certezza che l'olio di base dalla cui raffinazione e lavorazione è derivata non lo sia perchè non contiene alcuna impurità. I fornitori di paraffina e vaselina per uso cosmetico devono dare garanzia di non fornire vaselina di categoria 2 cancerogena per le impurità contenute, e ottemperando alla direttiva 2003/15/CE settima modifica, devono fare dichiarazioni certificate di produrre con olii base che non contengano più del 3% di impurità pericolose."
Si intuisce quindi come sia importante scegliere prodotti di qualità, che non contengano queste ed altre sostanze pericolose perchè difficilmente analizzabili nel loro percorso di raffinazione.
Una valida alternativa per uso cosmetico è quella di usare oli e burri vegetali. In questi ultimi tempi si sta facendo strada nel mercato delle materie prime la vaselina vegetale non ottenuta da idrocarburi bensì da vegetali, la quale possiede la caratteristica di apportare sostanze cosmeticamente valide.
Quì finisce il viaggio , direi molto scivoloso attraverso i petrolati, paraffine e mineral oils. Ma non finisce quì, purtroppo il nostro lungo elenco delle sostanze da evitare!
 A presto, MondoBio






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sabato 20 ottobre 2012

Cos'è un INCI?




Per capire se un prodotto cosmetico è valido o meno, è importante sapere quali principi attivi abbia e in quale quantità. Quindi occorre essere sicure che non sia dannoso per la pelle o per l'ambiente!
Diventa quindi importante saper leggere l'INCI, ovvero l'etichetta degli ingredienti.
L'INCI (International Nomenclature of cosmetic Ingredients) è una denominazione internazionale utilizzata per indicare in etichetta i diversi ingredienti del prodotto cosmetico e vi sono elencati i componenti del prodotto in ordine di quantità: per primi quelli in dose maggiore, via via poi quelli in dosi minori (1%, 0,1% ecc.)
Non commettiamo l'errore di ritenere che se un ingrediente è autorizzato, sia automaticamente innocuo o efficace: esistono rischi di allergia, di accumulo, di comedogenicità, persino studi scientifici che legano alcuni ingredienti a tumori o inquinamento di fiumi e ambiente.

Come si legge un INCI

I nomi degli ingredienti possono essere scritti in inglese o in latino: quelli in inglese sono utilizzati per le sostanze che hanno subito un intervento chimico, quelli in latino sono invece di derivazione vegetale e non hanno subito alcun processo chimico. Ad esempio l’acido ialuronico viene indicato con il suo nome inglese Hyaluronic Acid, mente l’olio di oliva viene indicato con il suo nome botanico Olea Europaea Oil. Unica eccezione sono i coloranti che vengono sempre inseriti in fondo con la sigla C.I. (colour index) seguita da un numero che li identifica.


Ma arriviamo agli ingredienti da evitare

In generale gli ingredienti da evitare e purtroppo maggiormente utilizzati sono: Paraffine,DEA, MEA, TEA, PEG e PPG, siliconi, parabeni, SLS e SLES.
Nel prossimo post andremo ad analizzare più da vicino questi ingredienti e le loro possibili sostituzioni!
A presto!
MondoBio

lunedì 15 ottobre 2012

Sostanze pericolose negli smalti!

[fonte:
 
Chi è appassionato di smalti per unghie farà meglio a controllare come sono fatti questi prodotti, perché potrebbero contenere sostanze pericolose. A lanciare l'allarme è il dipartimento per le Sostanze Tossiche della California, che ha rilasciato uno studio, riportato dal sito "thedailygreen", in cui si afferma che gli smalti per unghie conterrebbero un trio tossico di sostanze chimiche, ossia il dibutilftalato, il toluene e la formaldeide.
LO STUDIO - Secondo lo studio, anche se sulle etichette è riportata la dicitura "non contiene sostanze pericolose", questi tre elementi sarebbero presenti negli smalti e costituirebbero un fattore di rischio non tanto per chi lo indossa ma per chi lavora nei saloni di bellezza e che deve maneggiarne ogni giorno grandi quantità.
Il dibutilftalato e il toluene sono riconosciuti dal Dipartimento come tossine dello sviluppo, mentre la formaldeide è riconosciuta come cancerogena dall'Agenzia federale americana sulla protezione dell'ambiente. Lo studio si basa su una analisi di 25 prodotti in sei categorie, utilizzati nei saloni nella zona della baia di San Francisco. Dei 25, 12 non contengono almeno uno dei prodotti chimici a rischio ed in 7 non sono state trovate tracce di nessuno dei tre ma sul totale di quelli che hanno dichiarato di non avere nessuna delle tre sostanze solo due hanno visto le loro affermazioni confermate dai test a cui sono stati sottoposti.Le associazioni di consumatori statunitensi si sono subito mosse per chiedere alle case produttrici di smalti di applicare una maggiore trasparenza sui componenti dei loro prodotti e secondo Lisa Archer, direttore della "Campagna per i cosmetici sicuri" presso la Breast cancer Found, ''i consumatori ne hanno abbastanza di dover avere a che fare con un sistema che tollera queste situazioni. Abbiamo bisogno di leggi nuove che facciano piazza pulita di vecchie norme che non tutelano la sicurezza dei lavoratori e dei consumatori.''

sabato 13 ottobre 2012

Silica nei cosmetici?

Qualche giorno fa mi è capitata tra le mani la scatolina di un una cipria comprata non di recente "Invisible powder " della kiko, quasi mai usata, e, per curiosità sono andata a controllare l'INCI...in questa cipria la materia prima utilizzata è la silica, in chimica biossido di silicio ( il minerale che rappresenta il componente principale della sabbia) . Controllando nel biodizionario risultano diverse voci di seguito riportate:

SILICA abrasivo / assorbente / opacizzante / viscosizzante
SILICA DIMETHYL SILYLATE antischiuma / emolliente / viscosizzante
SILICA SILYLATE antischiuma / emolliente / viscosizzante

...ho effettuato ulteriori ricerche sull'argomento scoprendo che questo minerale è sì di origine naturale, ma non andrebbe inalato. Ora la domanda sorge spontanea...come è possibile che una cipria venga prodotta con una polvere come la silice visto che potrebbe creare problemi polmonari?
 
Dal web leggo:
"In cosmesi la Silica trova applicazioni diverse in base alla forma e alla dimensione delle particelle agendo come viscosizzante o come texturizzante, per conferire un tocco setoso con aspetto “matte”. Può essere utile come abrasivo, soprattutto nei dentifrici in gel o in pasta, o come scrub cutaneo, per eliminare le cellule morte e ridurre le callosità. La Silica può, inoltre, essere impiegata negli antitraspiranti spray, in cui riduce i fenomeni di coagulazione dei sali di alluminio. Essa si disperde facilmente in acqua e non teme variazioni di pH.
La Silica usata in cosmesi è nella forma amorfa: questo significa che, a differenza della silice cristallina, la distribuzione dei suoi atomi è casuale e non organizzata. Ciò rende la silice amorfa meno pericolosa in caso di inalazione della silice cristallina, la quale può provocare silicosi."
[fonte http://www.my-personaltrainer.it/Cosmesi/Ingrediente/Silica.html]
 
e poi in un commento del noto chimico Fabrizio Zago,creatore del Biodizionario, il quale spiega che nella forma cosmetica  "la silica non è pericolosa per l'ambiente e neppure per l'uomo una volta che è nella sua forma cosmetica finita. ", questo significa che non è dannosa se viene inserita come prodotto per la formulazione di creme o dentifrici, ma lasciandola in polvere probabilmente sì , e poi aggiunge.. "Quello che bisogna fare è evitare di inalare le polveri."
[fonte http://forum.promiseland.it/viewtopic.php?f=2&t=29201]
 
Che dire? Io resto della convinzione che questa silice non sia molto indicata per una cipria in forma libera (non compatta)!
 
 
 
 



venerdì 12 ottobre 2012

prodotti Bio: linea Viviverde Coop!

Finalmente una linea economica davvero Bio fatta con materie prime selezionate e provenienti da agricoltura biologica!
Ottimi il gel detergente, la crema protettiva e il balsamo per le labbra.
Di seguito L'inci del gel detergente Rinfrescante Viviverde :


                                   Il Gel detergente



 


INCI:


AQUA (solvente)
COCO-GLUCOSIDE (tensioattivo)
SODIUM COCO-SULFATE(tensioattivo)
SODIUM CHLORIDE (viscosizzante)
CENTAUREA CYANUS FLOWER EXTRACT* (astringente / condizionante cutaneo)
TOCOPHEROL (antiossidante)
HYDROGENATED PALM GLYCERIDES CITRATE (condizionante cutaneo / emolliente)
GLYCERYL OLEATE (emolliente / emulsionante)
GLYCERIN(denaturante /umettante /solvente)
PARFUM
CITRIC ACID (agente tampone / sequestrante)
SODIUM BENZOATE (preservante)

*Ingredienti provenienti da agricoltura biologica

Quantità: 150 ml
Prezzo: 2,99 €
Dove: Coop




 



 

mercoledì 10 ottobre 2012

Cosa bisogna sapere sui metalli pesanti!

[fonte dionidream.com]
 
 

Molti metalli sono indispensabili all’organismo, anche se, assorbiti in quantità eccessive (oltre un milionesimo di grammo), possono invece causare effetti dannosi.
Forse non tutti sanno che molti metalli pesanti, come il mercurio, il cadmio e il piombo sono diffusi nell’ambiente e nel cibo che mangiamo e non tutti sanno che il loro accumulo nell’organismo può causare problemi nervosi, malattie immunitarie e tumori.
Nell’organismo umano sono presenti tutti gli elementi chimici che si ritrovano in natura, poiché interagiamo con l’ambiente e da esso riceviamo sostanze utili o inutili, benefiche o addirittura dannose.
La tossicità di una sostanza dipende dalla sua dose di somministrazione ma sappiamo che alcuni elementi chimici, sia metalli che non-metalli, possono accumularsi nell’organismo creando gravi danni alla salute.
L’accumulo di un elemento chimico nell’organismo può avvenire per varie ragioni tra cui:
- L’eccessivo e costante apporto giornaliero, dagli alimenti o dall’ambiente, spesso come contaminanti nei processi di coltivazione o produzione;
- La carenza nella dieta di sostanze di antiossidanti o di altri microelementi in grado di competere con quell’elemento chimico: ad esempio una carenza di zinco facilita l’accumulo di piombo;
- La ridotta funzionalità degli organi emuntori, soprattutto dei reni;
- La ridotta efficienza metabolica delle cellule, in seguito a squilibri funzionali della tiroide e delle ghiandole surrenali;
- Deficit enzimatici individuali: sono note le malattie da sovraccarico di ferro (emocromatosi) o di rame (Morbo di Wilson).
Ogni giorno la concentrazione dei metalli aumenta perché gli organi non sono in grado di smaltirli completamente e quindi si accumulano nel tempo provocando danni a seconda del metallo e di dove si è depositato.
Nell’organismo si legano prima alle proteine del sangue, per poi distribuirsi nei diversi compartimenti a seconda delle loro proprietà. Così ad esempio il piombo si distribuisce nell’osso e nei tessuti molli, il mercurio si accumula nei reni e cervello, ecc..
Quando le cause sono nascoste si adottano soluzioni che non risolvono il problema, magari solo lo nascondono ma prima o poi ce lo ritroviamo di fronte più forte di prima.
Gli effetti dei metalli sono molteplici: possono determinare fenomeni irritativi, intossicazioni acute e croniche, possono avere azione mutagena o cancerogena. Anche gli organi o gli apparati colpiti sono molto diversi: si va dal sangue al rene, al sistema nervoso centrale o periferico, al sistema respiratorio, all’apparato gastrointestinale, all’apparato cardiovascolare e alla cute.
I sintomi più classici di intossicazione da metalli pesanti sono l’irritabilità ed instabilità dell’umore, depressione, cefalee, tremori, perdita di memoria, ridotte capacità visive.
Il mineralogramma del capello consente di determinare l’accumulo nei tessuti di molti minerali (utili o tossici): il capello infatti trattiene i minerali nel corso della sua crescita ed è quindi un indicatore affidabile delle concentrazioni presenti mediamente nei tessuti.
 
 
Metalli pesanti dal cielo
La dottoressa Ilya Sandra Perlingieri nel suo articolo dal titolo ”Chemtrails: The Consequences of Toxic Metals and Chemical Aerosols on Human Health”, pubblicato nel sito http://www.globalresearch.ca, spiega gli impatti sulla salute umana derivanti dai metalli tossici e altre sostanze presenti nelle scie persistenti degli aerei. Ecco un estratto tratto da http://nwo-truthresearch.blogspot.it:
“Il nostro sistema immunitario è già sotto un assedio quotidiano, e questo ha portato a milioni (forse miliardi) di persone che hanno non una, ma spesso molteplici malattie. La pelle, il più grande organo del nostro corpo, è una membrana permeabile. Ciò significa che le tossine invisibili dell’aria, incluso le scie chimiche e altre sostanze chimiche altamente dannose, vanno dritte nella nostra pelle.
L’acqua piovana avvelenata (o la neve che tocca la nostra pelle) fa la stessa cosa. Quando l’aria che respiriamo è piena di un assortimento di tossine pericolose, con ogni nostro respiro, questi veleni assaltano il nostro sistema immunitario. Questi veleni interessano anche il nostro cervello e, quindi, la nostra funzione cognitiva.”